In caso di separazione come viene decisa l'assegnazione della casa coniugale?

[Domanda di Francesco, 01/08/2012] Gentilissomo Avvoocato, spero mi risponda ne ho necessità e sono confuso. Sono stato tradito e mia moglie vuole essere perdonata: mi ha confessato il tradimento. Io non son sicuro di riuscire a perdonarla. Per i prossimi 4/5 anni potrebbe essere assegnata come lavoro molto lontano dalla casa coniugale. La confessione aggiunta al fatto che per lavoro dovrà star lontano mi dà maggiori possibilità di ottenere certo un affidamento congiunto ma la residenza del bimbo nella casa coniugale con me?

Risposta: Innanzitutto occorre fare una premessa; il tradimento, da intendendersi quale violazione dei doveri coniugale, qualora sia la ragione che rende intollerabile la convivenza e che quindi costituisce il motivo della separazione, può costituire una causa di addebito della separazione. Qualora nonostante il tradimento, la coppia continui la convivenza e solo successivamente, a distanza di tempo, decida di separarsi, difficilmente il fatto potrà considerarsi determinante ai fini di una eventuale richiesta di addebito.
Diversamente, per quanto concerne l'affidamento dei figli, si ritiene che gli stessi debbano, ove possibile, continuare a vivere nella casa ove sono cresciuti; per tale motivo, la casa coniugale viene essenzialmente affidata al coniuge presso il quale i figli vengano prevalentemente collocati. Nel caso di specie, credo che l'interesse del minore sia senz'altro rimanere nella casa ove attualmente vive insieme ai genitori; qualora sua moglie debba trasferirsi per motivi di lavoro e decidiate di separarvi, vi sono buone possibilità che il bambino rimanga prevalentemente affidato a lei presso la casa coniugale, semprechè abbia un'età tale da ritenere che non sia prevalente la necessità dello stesso di rimanere con la madre.
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